Agri­pe­dia

Il settore agricolo è caratterizzato da termini tecnici che qui proviamo a spiegarvi in parole semplici.

Agricoltura conservativa

E’ un insieme di tecniche volto a ridurre o azzerare l’impiego di lavorazioni meccaniche sul terreno. Una lavorazione ridotta del suolo permette di conservarne la fertilità e di prevenirne e limitarne l’erosione. Ciò aumenta il tenore di sostanza organica nello strato superficiale e la biodiversità presente ed è mantenuta la struttura del suolo e la sua capacità di ritenzione dell’acqua. I sostenitori dell’agricoltura conservativa ne evidenziano sia i vantaggi economici (aumento delle rese, riduzione dei costi, miglior rapporto tra costi e ricavi) che i benefici agronomici ed ambientali, in termini di riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dal lavoro meccanico in agricoltura, riduzione del compattamento dei terreni agricoli e dei fenomeni di erosione superficiale.

Agricoltura biologica

L’agricoltura biologica è un processo produttivo volto a produrre alimenti con sostanze e processi naturali. Non sono utilizzati, nella fertilizzazione del suolo e nella protezione delle piante, prodotti chimici di sintesi. Inoltre, i principi di questa pratica incoraggiano gli agricoltori a usare l’energia e le risorse naturali in modo responsabile; conservare la biodiversità; conservare gli equilibri ecologici regionali; migliorare la fertilità del suolo; mantenere la qualità delle acque.

Nel suo alveo si colloca l’agricoltura biodinamica, che nasce negli anni ’20 sulla base del pensiero formulato da Rudolf Steiner. Ha un approccio olistico, riprende alcuni dettami dell’omeopatia e si basa sulla considerazione del suolo come un “unico sistema”. Non ha alcun fondamento scientifico. 

Agricoltura di precisione

Si basa sull’esecuzione delle varie operazioni colturali in modo mirato ed efficiente dal punto di vista tecnico ed agronomico, tramite l’impiego di macchine agricole tecnologicamente avanzate, utilizzate con approcci innovativi, con importanti vantaggi:

  • riduzione del numero di passaggi in campo delle macchine agricole (tramite la riduzione del numero di interventi, l’utilizzo di macchine ad alta capacità, ecc.) e nella maggiore precisione ed efficienza tecnica delle operazioni da esse eseguite;
  • riduzione delle dosi di fertilizzanti e fitofarmaci applicate per ettaro.

Agricoltura estensiva

L’agricoltura estensiva moderna è un insieme di tecniche caratterizzato da basse rese per unità di terreno in cui il profitto è assicurato dalla vastità dei terreni messi a coltura. Tale tipo di agricoltura è l’opposto dell’agricoltura intensiva. I suoli devono essere molto estesi e spesso una parte di essi è lasciata a riposo (maggese) o adibita al pascolo. È tipica del latifondo e delle grandi estensioni di coltivazioni. 

In genere, colture praticate in agricoltura estensiva sono cereali, erba medica, foraggere. L’agricoltura estensiva caratterizza gli Stati Uniti, l’Australia, l’Argentina e l’Europa Orientale.

Agricoltura intensiva

L’agricoltura intensiva è un tipo di agricoltura che si propone di sfruttare al massimo la capacità produttiva del terreno. Nell’agricoltura intensiva moderna il maggiore sfruttamento è realizzato attraverso l’utilizzo di innovazioni tecnologiche, di fertilizzanti e antiparassitari sia di sintesi, sia di origine naturale, di macchinari adatti a rendere più rapidi i processi di lavorazione. L’agricoltura intensiva richiede un maggior impiego di input di quella estensiva e prevede un apporto di manodopera più ingente. Nell’agricoltura intensiva non solo la raccolta, ma anche altre operazioni, sono meccanizzate; questo comporta un più frequente impiego di macchinari ad alta efficienza, con i relativi consumi di carburanti.

Agrofarmaci

Gli agrofarmaci sono sostanze chimiche sia di sintesi, sia di origine naturale, impiegate nella protezione delle piante grazie alla loro azione biologica sui parassiti (funghi, insetti, erbe infestanti). Prima della loro commercializzazione gli agrofarmaci devono essere valutati ed autorizzati dalle autorità competenti, sia europee, sia nazionali.

La denominazione attualmente più diffusa nel lessico comune è però quella di “pesticidi”. Questa deriva dall’inglese “pesticide”, ovvero uccisori di pesti, di flagelli. In sostanza, a tale espressione dovrebbe essere collegata una percezione positiva, di protezione. Al contrario, il vocabolo è divenuto nel tempo sinonimo di veleno in senso lato, condensando quindi paure e posizioni tendenzialmente negative a prescindere, facendo in tal modo perdere il senso originale del termine.

Digital farming

Grazie alla tecnologia Internet of things, il cosiddetto Digital farming utilizza sensori che misurano, in tempo reale, le condizioni fisiologiche della pianta o quelle climatiche. I sensori, inoltre, sono interconnessi, grazie a reti wireless, consentendo applicazioni complesse. Possono essere collegati a degli attuatori – dispositivi in grado di compiere un’azione quando serve senza intervento manuale – creando così sistemi Wireless Sensors and Actuator Network (WSAN) che possono in modo automatico rilevare dati, effettuare calcoli, agire e fornire alert.

Diserbo meccanico e diserbo chimico

Il diserbo è l’operazione con la quale vengono eliminate le infestanti presenti in un determinato terreno.

Con il diserbo meccanico le attrezzature agricole eliminano le malerbe per estirpazione o creando danni ingenti ai loro tessuti. Con il diserbo chimico le piante infestanti sono distrutte mediante sostanze di sintesi.

Farm2Fork

La strategia Farm to Fork, promossa dall’Unione Europea, mira ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare sostenibile che dovrebbe:

  • avere un impatto ambientale neutro o positivo
  • contribuire a mitigare i cambiamenti climatici e ad adattarsi ai loro impatti
  • invertire la perdita di biodiversità
  • garantire la sicurezza alimentare, la nutrizione e la salute pubblica, assicurando che tutti abbiano accesso a cibo sufficiente, sicuro, nutriente e sostenibile
  • preservare l’accessibilità economica degli alimenti, generando al contempo ritorni economici più equi, promuovendo la competitività del settore dell’approvvigionamento dell’UE e il commercio equo e solidale.

La strategia prevede iniziative sia normative che non normative, con le politiche agricole e della pesca comuni come strumenti chiave per sostenere una giusta transizione.

Fertilizzanti

Il fabbisogno nutrizionale delle colture è più elevato di quello delle piante spontanee. Ciò perché il loro sviluppo è finalizzato alla produzione di abbondante nutrimento per esseri umani e animali da allevamento. Ciò comporta un elevato asporto dal terreno di elementi nutritivi, depauperando in tal modo il contenuto di sostanza organica del suolo. Per tali ragioni, oltre alle più razionali strategie rotazionali delle colture, è necessario conservare la fertilità del terreno tramite apporti esterni di elementi nutritivi. Questi possono essere di origine del tutto naturale, come per esempio il letame derivante dagli allevamenti, oppure di sintesi, o ancora da estrazione da miniera. Esistono anche forme di fertilizzanti ottenute dagli scarti delle produzioni industriali agroalimentari, nel pieno rispetto quindi delle più moderne regole dell’economia circolare. Anche i fanghi ottenuti al termine dei processi di depurazione delle acque rappresentano un interessante mezzo per restituire ai terreni la sostanza organica sottratta dalle pratiche agricole. Infine, anche la produzione di energia tramite impianti per il biogas, o biometano, sfrutta sostanze organiche di scarto, come per esempio la frazione umida dei rifiuti, generando al termine del processo un digestato impiegabile come concime ad alto valore agronomico.

Glifosate

E’ una sostanza chimica largamente utilizzata in prodotti fitosanitari impiegati principalmente in agricoltura per combattere le erbe infestanti che competono con le coltivazioni. E’ assorbito attraverso le foglie e si diffonde poi per via sistemica nella pianta. Questo conferisce al glifosate la caratteristica, di fondamentale importanza, di riuscire a devitalizzare anche gli organi delle erbe infestanti che si trovano sotto terra e che in nessun altro modo potrebbero essere devitalizzati. 

I prodotti a base di glifosate sono usati in Europa da più di 40 anni. I principali regolatori sanitari in Europa, Stati Uniti, Germania, Canada, Australia, Corea, Nuova Zelanda, Giappone e altrove nel mondo effettuano periodicamente verifiche e studi sul prodotto confermando ogni volta che i prodotti a base di glifosate sono sicuri se usati come indicato. Gli erbicidi a base di glifosate sono uno dei prodotti più studiati nel settore agricolo.

Politica Agricola Comune (PAC)

Varata nel 1962, la Politica Agricola Comune (PAC) rappresenta una stretta intesa tra agricoltura e società, tra l’Europa e i suoi agricoltori. Persegue gli obiettivi di :

  1. sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili;
  2. tutelare gli agricoltori dell’Unione europea affinché possano avere un tenore di vita ragionevole;
  3. aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l’UE;
  4. mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati.

La PAC è una politica comune a tutti i paesi dell’Unione europea, gestita e finanziata a livello europeo con risorse del bilancio dell’UE. 

Nel giugno 2018 la Commissione europea ha presentato proposte legislative per aggiornare la PAC adattandola alle nuove circostanze economiche e alle esigenze e necessità dei cittadini. 

La nuova PAC è stata formalmente adottata il 2 dicembre 2021. L’attuazione della nuova PAC è prevista a partire dal 1 gennaio 2023.

Rotazione delle colture

L’avvicendamento colturale è la successione di colture su uno stesso appezzamento, al fine di mantenerne o migliorarne la fertilità e contenere gli attacchi di insetti parassiti, di crittogame e la presenza di erbe infestanti. Le colture, ai fini del loro inserimento nel processo, possono essere considerate: miglioratrici (apportano miglioramenti alla struttura o alla fertilità del terreno), da rinnovo (ripristinano la fertilità del terreno), depaurperanti (lasciano il terreno in condizioni di ridotta fertilità). Quando l’avvicendamento segue rigidi schemi nel tempo e sugli appezzamenti aziendali, prende il nome di rotazione. (Crop rotation)

Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA)

Le TEA, chiamate anche New Breeding Techniques (NBT), sono tecnologie innovative utilizzate per sviluppare nuove varietà di vegetali con prestazioni migliori, come ad esempio una maggiore produttività, una migliore resistenza a parassiti e malattie o un minor fabbisogno di acqua. 

Si differenziano dagli organismi geneticamente modificati fin qui utilizzati, noti anche come “transgenici”, poiché la tecnologia utilizzata (Crispr-CAS9, premiata con il Nobel nel 2020) è molto più precisa e sicura nelle modifiche da apportare. Le nuove tecnologie, infatti, anziché inserire nel genoma della pianta ospite geni derivanti da altri organismi, consentono di intervenire direttamente sul singolo gene della pianta ospite stessa, “accendendolo” o “spegnendolo”, oppure modificandone la funzione. Tali tecniche stanno aprendo nuove strade su molteplici fronti, mostrandosi in grado di apportare significativi benefici in campo medico-sanitario, industriale, ambientale e agricolo.

Le TEA replicano in modo accelerato il processo di naturale evoluzione delle piante e quello di selezione da sempre applicato dagli agricoltori.

type to search